Dopo il rilevamento di alcuni problemi legati alla necessità di conservazione del santuario, la parrocchia di Colere si è fatta promotrice di un profondo e accurato progetto di ristrutturazione dell'intero edificio, del pavimento e degli intonaci, con un completo restauro di campanile, facciate, porticato e tetto. I lavori si sono protratti per tre anni e nel giugno 2019 è stata solennemente festeggiata la riapertura al pubblico del santuario completamente rimesso a nuovo. La bellezza architettonica è stata mantenuta integra, rendendo più funzionale e accogliente il bellissimo santuario, anche grazie ad un ampio e apposito posteggio che può ospitare molti visitatori.
La storia della sua edificazione viene venga fatta risalire ad un evento "miracoloso" verificatosi nel 1654, citato a fondo pagina; la presenza di una piccola cappellina fu alla base della costruzione del santuario, che si riempì presto di ex voto e che divenne meta di un pellegrinaggio sempre più fervente. La costruzione del santuario vero e proprio viene fatta risalire ai primi decenni del 1700 e nel corso degli anni venne continuamente arricchito e abbellito; nel 1865 fu ingrandito per ospitare un numero maggiore di fedeli e nel 1873 si realizzò un annesso rifugio per i pellegrini che giungevano da lontano. Nel 1912 terminarono tra tanti sacrifici anche tutte le decorazioni interne. Ma il 1 dicembre 1923 il santuario venne cancellato e trascinato via dalla forza distruttiva della massa d'acqua uscita dalla diga del Gleno che, cedendo improvvisamente, riversò a valle circa 3 milioni di metri cubi d'acqua, seminando morte e distruzione lungo il suo violento passaggio e arrivando infine a devastare anche i grossi centri abitati della Valle Camonica.
Qua sotto due rare immmagini del santuario prima del disastro del Gleno (archivi regionali)
Nel 1927 si diede inizio alla ricostruzione di quell'amato luogo di culto e di profonda devozione popolare particolarmente caro agli abitanti di Colere, e solo un anno più tardi il nuovo santuario potè essere inaugurato. I coleresi si autotassarono e fecero immensi sacrifici per poterlo realizzare, ancora molto simile a quello andato distrutto. Qua sotto una rara e preziosa immagine della ricostruzione (archivi regionali)
Nella foto sottostante un'immagine della ricorrenza annuale fissata al 2 luglio: è da sempre la festa più importante e più sentita per i coleresi (circa 15 anni fa)
Le foto dei suoi interni (che verranno aggiornate appena possibile)
La fonte e il suo ingresso, prima dei lavori
Il bel dipinto con l'apparizione realizzato negli anni 50, collocato sopra la fonte
Un dipinto simile, sistemato dopo aver subito danni e manomissioni di ogni genere, è visibile dalla strada, sul fianco esterno della chiesa. Illustra la guarigione di un pastore di Borno, avvenuta appunto nel 1654 nei pressi di una piccola cappella dove poi sorse il primitivo santuario: la luminosa apparizione della Madonna lo salvò dopo averlo toccato con la mano bagnata nell'acqua della piccola fontanella.