Partenza da Valbondione per il rif. Curò: il sentiero 305 poco fuori dal bosco (1 ora circa) va abbandonato per l'accorciatoia più ripida ma molto più corta. Dopo il rifugio prendiamo a sinistra per il rifugio Coca costeggiando in pratica il lago di Barbellino fino alla casa dei guardiani Enel, da qui scendiamo fino alla base della grande diga, abbandoniamo il sentiero orobico che prosegue quasi in piano a sinistra e risaliamo il ripido pendio a destra; alcuni segnavia Cai indicano il percorso ma sono difficili da trovare: comunque sia, risaliamo il tratto erboso fino a incrociare il vero sentiero 323 per la bocchetta del Camoscio e piana di Valmorta. Proseguiamo quindi a sinistra inizialmente con poca pendenza, ma poi con ripidi tornanti, alcuni attrezzati con qualche catena e corde fisse e con alcuni punti di sentiero franato e sconnesso. Dopo questi pessimi tratti il sentiero migliora decisamente e riprende la sua connotazione originale di ex stradina militare costruita durante la prima guerra mondiale. Proseguiamo sul percorso quasi pianeggiante con qualche comodo tornante anche con un po' di discesa, fino ad arrivare alla bellissima e vasta Piana di Valmorta con il piccolo laghetto verde omonimo. Dalla grande piana proseguiamo a sinistra in direzione del Passo del Diavolo tra le falde del Coca e Pizzo Cantolongo. In pratica puntiamo alla cascatella discendente dal lago di mezzo di Valmorta. Risaliamo quindi fino a quest'ultimo, stando preferibilmente sulla sinistra del canale del torrente e seguendo i pochi e sparuti omini. (fare attenzione essendo il percorso su sfasciumi e placche anche bagnate). Al termine del canale ci troviamo davanti al bellissimo laghetto di Mezzo di Valmorta che nel caso di questa mia escursione era ancora quasi tutto gelato mentre in altre precedenti escursioni quasi autunnali l'ho trovato sgelato. Guardando ora il laghetto dobbiamo girare a destra di circa 120 gradi in direzione del colletto (Passo del Druet) tra il Cantolongo e il Pizzo Druet, quindi proseguiamo nell’evidente ripido canalone detritico fino allo stretto intaglio del passo del Druet. Personalmente sono arrivato al passo, ma per il Pizzo Druet bisogna riscendere una trentina di metri e risalire a sinistra (scendendo o a destra salendo) l'evidente passaggio facile e arrivando su una grande estensione di sfasciumi che attraverseremo fino alla base rocciosa del Druet. Io ho trovato ideale salire una specie di canalino che ho arrampicato facilmente, ma facendo attenzione al tipo di roccia che direi molto instabile. Come potrete vedere dalle mie foto fatte in questa escursione (nonostante un po' di nebbia sorta poco prima di arrivare in vetta) il panorama è notevolmente ampio, visto la bella quota della vetta di 2868 metri, sopratutto a Nord, ed a Est e Ovest, un po' meno a Sud avendo proprio di fronte il gigante delle orobie: il Coca. Buona visione della mia galleria di foto.
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Pizzo del Druet da Valbondione
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