La partenza è fissata a Grabiasca, frazione di Gandellino. Dopo una doppia curva a gomito molto stretta si arriva alla frazione: è necessario imboccare subito la prima stradina a sinistra in salita per arrivare ad un piccolo parcheggio. Lasciata l'auto si prosegue a piedi seguendo la strada principale fino alla fine del paese:  dopo un'antica cappella è posto un cartello segnaletico CAI. Si imbocca il sentiero n. 255 per il Passo di Valsecca che inizia su una bella mulattiera con fondo lastricato;  oltrepassando altre due case, il sentiero  si inerpica poi decisamente e poco più avanti entra nel bosco proseguendo a tornanti. Fare attenzione ai segnavia CAI che non sempre sono ben evidenti e comunque,  in presenza di bivi, proseguire decisamente a destra.  Procedendo si noterà sulla sinistra una bella baita, mentre un’altra è posta  sulla destra in località detta del Campello.  Il sentiero, salendo ancora decisamente, rientra nel bosco  per poi riuscirne dopo  vari tornanti:  attraversando in diagonale verso ovest una piccola radura di prato, nel giro di qualche minuto si arriva alla Baita Bassa di Grabiasca. Si prosegue ora in direzione Nord sul sentiero abbastanza marcato dal bestiame al pascolo,  fino ad un cartello CAI che segnala a sinistra il sentiero 243 per il Cardeto e Passo Portula. Si proseguirà invece sul 255 sempre in direzione Nord, e con alcuni tornanti su sentiero non molto visibile si arriva alla Baita di Mezzo di Grabiasca. Qui sicuramente la visibilità è molto ampia: si vede la conca del Cardeto che è quasi di fronte, il Reseda e relativo passo,  il passo di Grabiasca e le rispettive pareti del Monte omonimo e del Pizzo Poris. Il sentiero prosegue in costa per circa 5 minuti da dietro la baita su terreno erboso,  poi devia decisamente in diagonale a sinistra attraversando parecchie vallette di corsi d'acqua fino ad oltrepassare una piccola costa dove sono visibili i ruderi della ex Baita Alta di Grabiasca. Dai ruderi il sentiero è visibile ancora per poco e  poi è necessario fare molta attenzione ai pochi e sparuti segnali bianco- rossi e che a volte si riducono a  soli bollini rosso scuro. Il sentiero sembra scomparire  per poi riapparire improvvisamente: è importante non perdere mai di vista i segnavia. La direzione è a mezzacosta verso due grandi sassi con segnavia bianco- rosso già visibili dalla ex Baita Alta (rudere). Probabilmente il sentiero è franato negli inverni scorsi, perchè 6 o 7 anni fa avevo fatto lo stesso percorso e il sentiero era ancora molto evidente. Arrivati  faticosamente ai famosi due grossi sassi con segnavia,  una scritta posta su un sasso indica a sinistra la direzione del passo di Grabiasca: si prosegue diritti su traccia di sentiero che da qui è molto più evidente;  seguire ancora i vari segnavia CAI risalendo dapprima in costa per poi piegare leggermente a destra, passando anche alcune pietraie sotto il versante Sud del Pizzo Poris.  Superata la ripida pietraia il sentiero si sposta a destra fino a arrivare alla selletta del Monte Ceppo che lo collega al Poris. Qui purtroppo bisogna scendere abbastanza ripidamente e seguire il sentiero per il passo di Valsecca, per poi risalire fino al crinale Est del Poris, abbandonando ovviamente il sentiero per il Passo di Valsecca. Si attacca a sinistra la costa erbo-rocciosa Est: vista l’assenza di segnali, se non qualche omino in pietra che sembra posto lì casualmente, è possibile andare in libera, proseguendo  per la cresta più evidente di facili roccette  che nella fase finale richiede l'aiuto delle mani, anche se sinceramente non ho mai abbandonato completamente l'uso delle racchette. In pochissimo tempo si arriva alla croce di vetta assai sgangherata per l’assenza delle due parti laterali. Croce a parte, il panorama è veramente stupendo:  a nord il Diavolino e il Pizzo del Diavolo appaiono davvero vicinissimi, a sud l’adiacente Grabiasca con  ben visibile l'omino della vetta principale, a Nord-est si staglia  tutta la cresta dal Diavolo fino al Monte Brunone,  poi Cima di Caronno, Pizzo di Porola, Scais, la Fetta di Polenta e ovviamente il Pizzo Redorta, mentre a sud danno spettacolo la mitica Presolana,  il Pizzo Arera,  il Cabianca etc. Buona visione della galleria fotografica effettuata durante l'escursione del 6 agosto 2013.

percorso poris
Percorso da effettuare (disegnato con Paintshop cercando di realizzarlo per il massimo del reale percorso)

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Baita di Campello

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All'uscita del bosco la piccola radura e sullo sfondo la nostra meta

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La Baita bassa di Grabiasca

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La segnaletica CAI posta tra la Baita bassa e la Baita di mezzo di Grabiasca

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Baita di mezzo di Grabiasca

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Sguardo verso valle sul percorso appena effettuato

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La Valle alta di Grabiasca con traccia di sentiero da seguire attentamente

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In evidenza il Passo di Grabiasca e l'omonimo monte sulla destra

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Qui il sentiero si lascia desiderare, quindi tenere sempre d'occhio i pochi segnavia bianco-rossi

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La bellissima conca del Cardeto

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Dopo i due megasassi di riferimento verso il colletto che collega il Monte Ceppo al Poris

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La parte bassa del crinale est del Pizzo Poris (inizio)

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Il crinale Est erboso e facili roccette

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Sguardo verso valle, a destra il Monte Ceppo

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Monte Ceppo in centro, a sinistra la Valle di Valsecca, a destra la valle Grabiasca appena percorsa

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Il Redorta

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Facili roccette

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Il passaggio forse piu' impegnativo della cresta Est

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Ancora un po' di salitella e poi quasi ci siamo (in Vetta)

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Ultimo tratto della cresta

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Croce di Vetta (un po' sgangherata)

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In dolce compagnia appena sotto la Vetta

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Particolare di giovane Stambecco

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Il Diavolo e il Diavolino

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Particolare della cresta che sale dal Passo di Valsecca al Diavolino

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Il Bivacco Frattini frequentatissimo

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Prime nuvole sul Redorta

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L'adiacente Monte Grabiasca

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La bocchetta Podovit base per la salita normale al Pizzo del Diavolo

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La cresta che collega il Diavolo al Redorta

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Da destra: zoomata sul Redorta, Fetta di Polenta, Scais, Pizzo di Porola e la Cima di Caronno

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Da sinistra il Cabianca e piu' a destra il Monte dei Frati

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Da sinistra il Pizzo di Cigola e il Monte Aga

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Panoramica verso Sud. Da sinistra la mitica Presolana, a destra la cresta dal M. Secco alla Cima del Fop

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Panoramica Sud-Ovest

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Panoramica Nord-Est

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Panoramica sulla stupenda cresta dei giganti

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