Negli scritti riportati dagli storici locali, pare proprio essere il più antico insediamento umano della Valle, risalente forse alle’epoca pre-romana: attualmente è il più piccolo dei comuni scalvini. Acquisì brevemente  una propria autonomia comunale con l’avvento della Repubblica Cisalpina, per essere poi accorpato a Vilminore e riacquistare poi  nuovamente la propria identità. Nel 1927, a causa degli accorpamenti operati dal regime fascista, Dezzo di Scalve divenne un nuovo centro amministrativo scalvino, in cui fu fatto confluire Azzone e anche Colere. Solo nell’immediato dopoguerra, quando i coleresi si riappropriarono della propria identità comunale, Dezzo ritornò ad essere frazione divisa e anche Azzone ritornò ad essere comune. La frazione Dezzo è divisa dal fiume, che ne delimita anche  l’appartenenza ai due comuni. Dispone di un patrimonio boschivo notevole e parte della riserva naturale dei boschi del Giovetto è situata nel suo territorio: è un luogo di rilevante interesse naturalistico e la presenza della famosa formica rufa ha reso celebre il minuscolo comune.
La chiesa parrocchiale, ricostruita tra il 1724 e il 1733 e ampliata nel 1860, è dedicata ai protettori San Filippo e Giacomo.

 

Panoramica di Azzone

 

Il Municipio

 

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              Case sulla via principale                                                                          L'antica torre civica

 

Angoli caratteristici

 

Chiesa Parrocchiale

 

 

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